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Fingon, conosciuto anche come Il Valoroso, era un nobile elfo appartenente alla stirpe dei Noldor della Casa di Fingolfin. Egli era il figlio primogenito di Fingolfin, Re Supremo dei Noldor, e fratello maggiore di Turgon, Aredhel e Argon.

Succedette al padre nel 455 PE dopo la sua morte nella Dagor Bragollach, ma regnò appena quattordici anni. Morì combattendo contro Gothmog nella Nírnaeth Arnoediad nell'anno 472 PE e il titolo passò a suo fratello Turgon.

Etimologia[]

Il nome Fingon è la traslitterazione in Sindarin del nome datogli dal padre Fingolfin, ovvero Findekáno. Il significato di questo nome non è chiarissimo ma potrebbe voler dire "Comandante dalla lunga chioma".

Biografia[]

Nascita a Valinor e fuga nel Beleriand[]

Fingon nacque a Tírion in Valinor tra il 1190 AA e il 1300 AA dall'unione tra Fingolfin e Anairë. Primo di quattro fratelli (gli altri tre furono Turgon, Aredhel e Argon), nonostante i cattivi rapporti tra suo padre e Fëanor, egli divenne molto amico del cugino Maedhros e con esso trascorreva molto tempo.

Quando i Noldor decisero di lasciare Aman e seguire Fëanor nel Beleriand, egli seguì suo padre Fingolfin assieme ai fratelli. Fu tra coloro che Fëanor abbandonò tra i ghiacci dell'Helcaraxë e assieme al padre intraprese la lunga marcia di avvicinamento al Beleriand, tuttavia il forte sentimento di amicizia verso il cugino Maedhros (che era all'oscuro dei piani del padre) non venne mai meno.

Vi giunse al sorgere della prima alba del Sole e combatté valorosamente nella Battaglia di Lammoth, dove suo fratello Argon trovò la morte in combattimento.

Il salvataggio di Maedhros e la vita nel Beleriand[]

Inizialmente con il padre e la sua gente si stabilì nelle terre dell'Hithlum a nord del lago Mithrim mentre i Figli di Fëanor erano stanziati a sud. Siccome le tensioni tra le due stirpi dei Noldor erano molto forti, Fingon pensò che era necessario porre fine a questa inimicizia per poter concentrare le energie nella guerra contro Morgoth.

Cercò quindi notizie del cugino per accordarsi con lui, venendo dunque a saper che Maedhros era stato catturato e incatenato alle vette del Thangorodrim, e partì dunque alla sua ricerca per liberarlo.

Purtroppo i picchi erano immensi e la ricerca sarebbe anche potuta essere vana; sconsolato Fingon si sedette ed intonò un canto che era solito intonare con il cugino in quel di Valinor. L'eco della canzone si sparse per le vette e giunse fino all'orecchio di Maedhros che, pur spossato da supplizio, trovò la forza di intonare una risposta.

Speed now this feathered shaft by Jenny Dolfen

Fingon tende l'arco per colpire Maedhros, Jenny Dolfen.

"Si inerpicò per le pendici del Thangorodrim e contemplò, disperato, la desolazione della contrada; ma non riuscì a trovare passaggio o anfratto per il quale giungere nella rocca di Morgoth. Allora, a sfida degli Orchi che tuttora se ne stavano acquattati nelle buie caverne sotterranee, prese l'arpa e intonò un canto di Valinor composto in antichi tempi dai Noldor, prima che la contesa separasse i figli di Finwë [...]. Cosi Fingon trovò ciò che cercava. Perché all'improvviso laggiù lontano il suo canto fu ripreso, e una debole voce gli rispose chiamandolo. Era Maedhros che cantava fra i tormenti."
Il Silmarillion, cap. XIII, "Il Ritorno dei Noldor".

Fu grazie a questo flebile canto che Fingon riuscì ad individuare Maedhros e, grazie alle aquile di Thorondor, a raggiungerlo. Tentò inizialmente di spaccare l'acciaio che imprigionava il cugino, ma esso era troppo duro; per liberarlo fu quindi costretto a mozzargli la mano per poi, sempre con l'aiuto delle Aquile, portarlo al sicuro nell'Hithlum dove venne curato dalle ferite del corpo e dello spirito.

"E Fingon si inerpicò fino ai piedi del precipizio sopra il quale era sospeso il suo congiunto, ma non potè andar oltre; e scoppiò in lacrime quando s'avvide del crudele espediente di Morgoth. Allora Maedhros, nella sua angoscia senza speranza, pregò Fingon di scoccargli una freccia e ucciderlo; e Fingon incoccò la freccia e tese l'arco. E, non vedendo speranza di sorta, gridò a Manwë dicendo: « O Re al quale tutti gli uccelli sono cari, accelera ora il volo di quest'asta piumata, e abbi un po' di pietà per i Noldor nel momento del loro bisogno! ». Rapida fu la risposta alla sua preghiera. [...] ed ecco che, proprio mentre Fingon tendeva l'arco, dalle regioni superne dell'aria calò Thorondor, Re delle Aquile, il più possente di tutti gli uccelli che mai siano stati, le cui ali aperte misuravano trenta braccia; e, fermando la mano di Fingon, lo levò in alto, portandolo di fronte alla roccia da cui pendeva Maedhros. Fingon però non riuscì a liberarne il polso dal vincolo forgiato agli inferi, che lo teneva prigioniero, né a spezzarlo o a svellerlo dal sasso. E ancora una volta allora Maedhros nel suo dolore lo implorò di ucciderlo; Fingon però gli tagliò la mano sopra il polso, e Thorondor li riportò entrambi al Mithrim."
Il Silmarillion, cap. XIII, "Il Ritorno dei Noldor".
Fingon rescues Maedhros by rinthcog

Fingon salva il cugino Maedhros dal Thangorodrim, rinthcog.

Estremamente riconoscente dell'aiuto prestatogli dal cugino, Maedhros rinunciò ai propri diritti di Re Supremo dei Noldor, cedendoli allo zio Fingolfin e se ne andò ad est con la sua gente per fondare la Marca di Maedhros.

Fingon rimase dunque con il padre nell'Hithlum, anche se non mancava di fare visita a Maedhros, mentre i suoi fratelli Turgon e Aredhel prendevano la via del Nevrast e poi di Gondolin. Combatté al fianco del padre nella Dagor Aglareb e durante l'Assedio di Angband fu incaricato della difesa dei confini nord-occidentali.

Nel 155 PE guidò le armate dei Noldor nella Battaglia del Fiordo di Drengist, distruggendo un grande esercito di Orchi. Nel 455 PE tuttavia rischiò di rimanere ucciso nella Dagor Bragollach e fu costretto a ritirarsi. Siccome suo padre Fingolfin morì duellando contro Morgoth egli gli succedette divenendo il nuovo Re Supremo dei Noldor.

Sette anni più tardi l'Oscuro Signore tentò nuovamente di invadere l'Hithlum, ma Fingon resistette aiutato anche da Círdan e dagli Elfi del Falas che risalirono il fiordo di Drengist con una grande flotta per portagli aiuto.

Nírnaeth Arnoediad e morte[]

Nel 472 PE Fingon guidò le armate dei Noldor dell'Hithlum nell'Alleanza di Maedhros assieme agli Edain della Casa di Hador suoi vassalli.

Nonostante la vittoria fosse vicina, il tradimento di Ulfang il Maledetto e l'intervento dei draghi ribaltarono gli esiti della battaglia e le sue armate furono circondate dall'esercito di Morgoth.

"Ma ecco che nel settore occidentale dello schieramento Fingon e Turgon furono assaliti da una marea di forze tre volte quelle rimaste loro. Era giunto Gothmog, signore dei Balrog, supremo comandante di tutte le forze di Angband, e Gothmog infisse un negro cuneo tra gli eserciti degli Elfi accerchiando Fingon e respingendo Turgon e Hurin verso le paludi di Senech. Poi si volse verso Fingon e fu un terribile scontro. Alla fine Fingon si ritrovò solo, le sue guardie morte attorno a lui; ed egli combatté con Gothmog, finché un altro Balrog lo prese alle spalle imprigionandolo con un laccio di fuoco. Gothmog allora lo abbatté con la sua nera ascia, e una fiamma bianca sprizzò dall'elmo di Fingon quando venne spaccato. Così cadde il Supremo Re dei Noldor; e i nemici lo sfracellarono nella polvere con le loro mazze, e nella pozza del suo sangue buttarono e calpestarono il suo stendardo azzurro e argento."
Il Silmarillion, cap. XX, "La Quinta Battaglia, Nírnaeth Arnoediad".


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